Maratonina delle due perle 02.02.2014
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Johannes Vermeer, Ragazza con l'orecchino di perla, 1665-1666 |
Sai cos’è bello, qui? Guarda:
noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì,
precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e
non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella,
di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. E come se
noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di
essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita
falsa, non è vita vera. É tempo. Tempo che passa. E basta. Sarebbe un rifugio
perfetto. Invisibili a qualsiasi nemico.
Credo che queste frasi di
Alessandro Baricco siano perfette per dipingere uno stato d'animo che mi si
ripresenta spesso; ancor di più se si presenta dopo una gara corsa a pochi
passi dalla battigia.
Sono sempre stato incapace di gioire e godere a lungo dei
momenti felici. Se le cose non vanno come vorrei, volto pagina, se vanno bene,
volo subito al capitolo successivo. Carpe diem? Cogli l'attimo? Un attimo è
giusto il tempo necessario a plasmare la sabbia con la forma del nostro
appoggio.
Volenti o nolenti, sempre
arriverà la marea a cancellare le nostre tracce. Le alternative sono due, o ci impegniamo
a lasciare tracce profonde, oppure, più comunemente, avanziamo senza voltarci,
per paura di vedere il nostro passaggio già sfumato, guardiamo avanti, mirando
una distesa ancora tutta da calpestare, e mentre guardiamo non ci accorgiamo che
una nuova orma si è appena formata e la
risacca se l'è già portata via.
Ieri ho partecipato
alla"Maratonina delle due perle", partenza da Santa Margherita Ligure
direzione Portofino, giro di boa in
prossimità del porticciolo, ritorno alla partenza, e nuova andata e ritorno a
Portofino. Un percorso vallonato ma rettilineo, con una salitella spaccagambe e
un passaggio un po' tecnico proprio quando si scappa dalla "perla del
levante".
Giornata non soleggiata ma tiepida, in un contesto paesaggistico
che non richiede ulteriori commenti positivi; beato e felice di far parte del
mondo dei runners, ambiente, che mi ha di nuovo mostrato il suo volto più bello e
rilassato, formato da persone pronte a darti una pacca sulla spalla all'arrivo
(nel ciclismo è la rarità) e da campioni, come Valeria Straneo, umili e
disponibili con tutti.
Non voglio dilungarmi in una asfittica cronaca di gara,
fatta di momenti positivi e tante strette di denti, anche a causa di un
maledetto cecchino che gioiva nel gambizzarmi sulla salita di Portofino. Sono
felice del mio sforzo, che mi ha portato a segnare un nuovo record personale
sulla mezza 1h 20' 23" (con annesso PB sui 10 km 30'10").
Sono soddisfatto perché questo tempo viene dopo due settimane caratterizzate
da qualche acciacco di troppo, anche se costellate di allenamenti non malvagi.
Ora, l'obiettivo di correre a Piacenza sotto l'ora e venti sembra più
raggiungibile.
progressivo kilometri |
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