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ritrovando un vecchio amico... |
Ieri, la bicicletta mi ha aperto gli occhi su un suo
strabiliante potere, il potere di fare sentire gli uomini fratelli.
Non condivido appieno la frase "la bicicletta è
democratica", no, non credo lo sia sempre; talvolta semmai, la bicicletta
rende democratici.
Ieri, ancora in preda al'ultimo infortunio, sono rimontato
sulla mia Trek. Gli stimoli alla partenza erano pochi. Ho fatto una grande
fatica, ed ancora la sto facendo, ad allontanarmi dall'ambiente del ciclismo,
ma ironia della sorte, sono "costretto" ad agire contrariamente alle
mie scelte. Ho deciso di correre, ma sono forzato a pedalare.
Tuttavia, sono fortunato, ultimamente pedalo talmente poco,
che ogni volta sembro dimenticarmi quanto possa essere bello sentire il fruscio
delle ruote sull'asfalto in una mite e soleggiata giornata primaverile. La
riscoperta di queste sensazioni è sempre una festa per i sensi.
Dicevo, la bici avvicina le persone, le strappa dal loro
contesto sociale ponendole in un ambiente neutrale e pericoloso, la strada, e
le unisce con il minimo comune denominatore della fatica. Non importa che tu
sia avvocato o operaio, ora stai pedalando come me sotto il sole, e il tuo
cuore fatica quanto il mio. Penso che il ciclismo possa richiamare antichi
schemi di comportamento, la solidarietà è naturale per una minoranza. Due
persone, che non si sono mai viste prima, possono incontrarsi su una striscia
di asfalto ed è lì che può nascere la magia. Dico può, perché non è detto che
accada, il più delle volte ci si sorpassa con un ciao che ha il retrogusto "dell'arrivederci
a mai più".
Ieri, tuttavia, mi è capitato di assistere alla magia. Ero
diretto verso Perino, in lontananza vedo un ciclista., uno dolce spuntino per
il mio spirito competitivo, lo sorpasso e lui mi si incolla alla ruota. Un po'
di compagnia non mi dispiace. Arrivati a Perino mi chiede dove sono diretto e lui
dice di voler fare la stessa strada. Un po' di compagnia mi fa proprio piacere.
Quelle poche parole di lui e quella manciata di km percorsi assieme sono
bastati ad avvicinarci, le difese si sono abbassate. Discorriamo del più e del
meno, sport, economia, storia e letteratura, creando una sintonia irreale, e
sapete una cosa? C'è in giro ancora gente con qualcosa da dire e qualche idea
in testa. Il signore incontrato si
chiama Sverzellati è un bancario ma sopratutto uno scrittore ed un assiduo
pedalatore. Una persona umile che, in nemmeno di due ore di pedalata, mi ha
regalato tanto. Le sue parole che ancora mi riecheggiano in testa sono: "
fin da giovane mi sono posto un obiettivo: addormentarmi alla sera, avendo imparato almeno una cosa nuova", e "il
99% delle cose che diciamo e facciamo sono semplicemente inutili"
Di fronte a queste affermazioni e ad un mondo fatto di talk
show e reality urlanti e di social network starnazzanti, preferisco zittirmi.
Buon fine settimana. ![]() |
Pelizza da Volpedo - Il Quarto Stato |
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