Dopo che la grande fatica intellettuale per trovare il
titolo mi ha prosciugato ogni energia, il post potrebbe anche
chiudersi qua, tuttavia farò uno sforzo estremo.
Quando iniziai a correre pensai che questo sport potesse
rivelarsi un utile strumento per visitare i luoghi in un modo un po' diverso
dal solito, un modo alternativo per fare un tour veloce di una cittadina, di un
centro storico o di un quartiere. Certo, non si può pretendere una visita
approfondita ed accurata, non si è completamente concentrati, si ha comunque il
fiato corto, non si riesce a soffermarsi sulle cose, ma si possono comunque
vivere emozioni interessanti e belle sensazioni, a maggior ragione se non si ha
molto tempo a disposizione.
Non mi capita spesso di uscire dalla mia tana, ma lo scorso
fine settimana un impegno mi ha portato a Bari.
In Puglia c'ero già stato, vi avevo corso un paio di volte
in bici, ma ero sempre stato in piccoli paesini, era la prima volta che entravo
a Bari. Preparando il viaggio, cercando hotel e informazioni varie, la prima
cosa che mi aveva colpito era stata la struttura della città.
La città ha due volti, da una parte, su una piccola penisola,
si nota distintamente l'antico e primogenito nucleo urbano (Bari Vecchia),
fatto di dedali e viuzze; dall'altra le fa da contraltare il quartiere ottocentesco
con la sua ordinata pianta a scacchiera, voluto dal quel particolare personaggio
che fu Gioacchino Murat.
Arrivato in albergo verso le tre e mezza di pomeriggio, mi
rimaneva meno di mezza giornata per godere della città. Così, dopo aver visto
la conclusione della Parigi-Roubaix (prescrizione del medico), mi infilo
calzoncini e scarpe e senza troppo indugiare parto tutto azzoppato, ma con
l'aria di mare che fa dimenticare tutti i mali. Non guardo l'orologio, dirigo i
miei i passi verso il lungomare (per chi viene dalla collina il mare è sempre una
novità), poi verso il centro storico, a casaccio, seguo una indicazione e sbuco
davanti alla Basilica di S. Nicola, poi entro in un dedalo di vie rese
scivolose dalla pioggia appena caduta, mi perdo e mi trovo davanti al castello
Svevo, mi riperdo e mi ritrovo.
E' ridicolo esprimere una opinione su una città , dopo
averla appena intravista, eppure mi ha affascinato. E' una città del sud, e
questo lo si vede ma sopratutto lo si sente, una città tra Europa e Medio Oriente,
una città contesa tra longobardi e bizantini, si può dire che fu l'ultimo
avamposto europeo del discendente dell' Impero Romano, Bisanzio, e dal suo
porto partirono i cavalieri crociati in missione verso la Terra Santa.
Non è retorica, sono
passati mille anni, ma davvero si respira ancora quella stessa aria, o per lo
meno a me così è parso.
Basilica di S.Nicola |
Di questa città mi rimarrà per sempre impressa questa
immagine, io e mio padre che ceniamo in un ristorantino, all'aperto, in una Piazza
Mercantile affollata e gioiosa, da parte a noi, separati dal recinto di vetro
del locale, due signori anziani giocano a carte, altri quattro ne osservano le
mosse, tre ragazzini su un'unica bici passano zigzagando tra la folla
fischiando alle ragazze, nell'aria si diffondono i canti della processione
della Domenica Delle Palme.
Ecco, per me, Bari è questa, o così mi è parso di averla
intravista
Palazzo Mincuzzi |
Insomma, sono contento Bari ti sia piaciuto! Peccato non esserci incrociati e magari aver corso qualche passo insieme, tra azzoppati :))
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