"Le verità cercate per terra da maiali, tenetevi le
ghiande, lasciatemi le ali".
Adoro questa strofa del Cirano di Guccini. Le
mie ali però spesso cadono, si sciolgono come quelle di Icaro.
Io di amore non dovrei parlare perché quando ne parlo, parlo
di ciò che non conosco. Ma all'amore mi viene naturale pensare, anche se questo
mi fa sentire il Giacomo di Recanati che osservava la donzelletta
La schiatta della
scimmia eretta sembra non avere altra ragione di vita che l'amore, le sue più
grandi espressioni sono proprio legate a questo sentimento.
Quando però il sole mi scioglie le ali, inizio a pensare che
l'uomo è un essere superbo ed illuso, avvolge con le parole più sublimi ed alte ciò che forse è solo una delle tecniche di sopravvivenza più geniali adottate
da un essere vivente.
L'amore, fa
incontrare le persone, le fa credere di essere una cosa sola, uniti contro le
difficoltà della vita. L'amore, garantisce la continuazione della specie, offre
ottime probabilità di sopravvivenza della prole. L'amore dei genitori fa sì che
ci siano 2 individui che si occupino del cucciolo d'uomo, e se ne occupano ben
oltre l'indispensabile aiutandolo addirittura a trasmettere il proprio
patrimonio genetico e nella crescita della prole di lui. L'amore poi è in grado
di compattare gruppi sociali che vanno oltre la consanguineità ed arriva
addirittura ad unire intere nazioni contro minacce esterne.
L'uomo poi, ha una precisa idea del fine, del limite e della
morte. Come può, povera creatura portare questo fardello tutto da solo? Ne deve
condividere l'onere.
Vista sotto questa prospettiva l'uomo non sembra meno bestia
degli altri animali.
Forse, sminuire così tanto o addirittura insultare la sacralità
dell'amore, non ne rende meno fondamentale la ricerca.
Forse, il renderci conto della piccolezza di ciò che ci rende
felici, non ne deve impedire il perseguimento.
Forse siamo davvero nullità, figurarsi cosa devono essere le
cose che ci tengono in vita.
per me l'innamoramento, quello "vero-assoluto-totalizzante-all'occidentale", è una nevrosi derivante dalla repressione della sessualità, che causa una sopravvalutazione dell'oggetto (cinismo al quadrato... ahah!).
RispondiEliminaLa sai la storia del filosofo Schopenauer, che diceva che l'amore e il desiderio sessuale sono solo un trucco tramite il quale la Natura riesce a perpetuarsi (facendoci riprodurre)? Come evidenza, indicava il fatto che l'uomo, a sesso appena concluso, non ha piu' interesse nella donna: una volta che la Natura ti ha usato per i suoi fini, non servi piu'. E quindi ci dobbiamo inventare qualcosa (tipo il concetto di Amore) per giustificare la nostra nullita'...
RispondiEliminaCiao Homo Currens, no una parte dei miei studi filosofici è finita nell'oblio. Quindi Schopenauer mi ha copiato?
RispondiEliminaQuesto pensiero è triste ma, se si ragiona in modo ateo, potrebbe essere tremendamente vero
Eh gia' Schopenauer non era famoso per il suo ottimismo!
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