Il Louvre e la Senna dal Pont Neuf - Pissarro, 1902 |
"Parigi val bene una messa" è una celebre frase
attribuita ad Enrico IV, il quale divenne nel 1953, il primo Borbone re di
Francia, dopo avere fatto abiura ed aver abbracciato la fede cattolica,
voltando le spalle alle sue origini ugonotte, e come dargli torto...
E' ancora tanta l'emozione e sono ancora così vivide le
immagini di questa grande città che fatico a disporre i miei pensieri.
Cerco di iniziare dal principio. L'idea di trascorrere 3
giorni a Parigi, in concomitanza con l'arrivo in città del Tour era nata
qualche mese fa, ma mai avrei sperato di assistere alla passerella trionfale di
un italiano.
Grazie Vincenzo, non dimenticherò mai il tuo sorriso rivolto
a me ed ad un'altro gruppo di italiani festante sugli Champs-Elysee. Hai
rinverdito il mio orgoglio di Italiano.
Devo aggiungere qualcosa su Parigi? Ma come potrei? Io dico
solo che è sublime e per questo la amo. Se Roma è la caput mundi del mondo
antico, Parigi è stata la culla del mondo moderno, un luogo in cui hanno convissuto
grandi spiriti, grandi pulsioni, ideali e miserabili vicende umane . L'illuminismo
e la rèvolution con le barricate e le forche, il grande daimon di Napoleon con
le sue "N" ancora dorate ed i pittori impressionisti. Troppo ci
sarebbe da scrivere per portare l'idea di questa città così in alto, come la ho
io, tanto in alto da farla sublimare.
A Parigi ho anche corso, due giorni su tre, e credetemi,
ammetto di essermi anche un po' spinto da quanto ero stanco dalla visita alla
città
Voglio approfittarne per dare un paio di consigli a chi
potrebbe capitare di andare a Parigi e avesse voglia di portarsi in valigia le
scarpe da running. Anzi, un runner che va a Parigi DEVE portarsi le scarpe
Premetto di avere un orientamento abbastanza scarso, quindi
per me, da cattivo conoscitore della città, era importante non perdermi e trovare
un luogo in cui ci si potesse orientare a naso.
Io avevo l'hotel vicino alla chiesa della Madeleine, a due
passi da Place du Concorde. Il mio
riferimento è stata la Senna. Approfittando dei numerosi ponti, si può correre
su una riva per quanto si vuole, arrivati a metà si attraversa il ponte e si
inverte la marcia sull'altra riva. In questo modo si godono viste stupende, lo scorrere dell'acqua è rilassante e non si perde mai l'orientamento.
Io ad esempio, il primo giorno ho
attraversato Place du Concorde, ho passato il ponte omonimo e sono arrivato
sulla Rive Gauche, da li sono sceso su un percorso pedonale che costeggia la
riva della Senna in direzione della ile de la Cité, l'isola su cui sorge Notre
Dame, ho attraversato l'isola, arrivando sulla sponda destra del fiume. Da lì
ho invertito la marcia, ritornando verso la Piazza della Concordia. Si ha modo,
se si attraversa la strada, di fiancheggiare il museo del Louvre, entrare per
salutare la piramide di vetro e, procedendo nella nostra direzione si arriva
alla partenza attraversando i giardini delle Touileries. Da qui si può
procedere verso l'Arco di Trionfo. A me è stato impedito perchè gli Champs
Elysee erano chiusi dati i preparativi per l'arrivo del Tour.
Il secondo giorno ho arricchito questo itinerario con un
giro del giardino del Lussemburgo. Una volta arrivati all'altezza dell'isola
della città, al posto di svoltare sul ponte per raggiungere Notre Dame si gira
a destra e si prosegue fino ad incontrare i giardini (magari si chiede anche
una indicazione come ha fatto il sottoscritto :-)).
Purtroppo non ho avuto modo di correre nei grandi parchi
della città, come il Bois du Bologne, ma li ho attraversati con la bici del
bike sharing cittadino e pullulava di runner.
Per prendere spunto per i percorsi ho trovato molto utile
questo indirizzo.
Per spostarsi verso i luoghi scelti, la metropolitana è una garanzia, ma anche affidarsi a velib, il servizio di biciclette pubbliche, potrebbe essere comodo e sicuramente più divertente. Si paga 1.70€ al giorno di tassa di iscrizione e la prima mezz'ora è gratis; quindi se si ha l'accortezza di cambiare bici ogni mezz'ora, presso le stazioni apposite, si viaggi gratuitamente. Se la stazione è piena, la colonnina ti indica quella più vicina con posti ancora disponibili e ti da 15 minuti di bonus. L'unico inconveniente sta nel fatto che ci sono orari in cui o si trovano tutte le stazioni piene o tutte vuote, quindi si rischia di girare senza meta in cerca di un posto dove depositare la bici. Prima di prendere la bici è meglio assicurarsi che sia a posto, ruote gonfie, catena al suo posto ecc ecc. Il sellino girato al contrario è un segnale convenzionale usato per indicare che la bici è fuori servizio. Direi che in generale è un servizio comodissimo e permette di visitare la città in modo rapido e creandosi una visione d'insieme, peccato che, come detto, abbia alcune pecche.
Quando si corre in una città così grande e trafficata, senza
conoscerla, ogni pensiero sull'allenamento passa in secondo piano, bisogna solo
aprire gli occhi e l'anima al magnifico.
“Respirare Parigi, conserva l’anima”(Victor Hugo)
Place de Vosges, per me l'angolo più bello di Parigi |
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